Il cardiologo
L'abitudine di un primario cardiologo era quella di vantarsi con
i colleghi più giovani delle perfette condizioni del suo cuore; e a riprova di
ciò mostrava loro non solo diagrammi ed analisi ma addirittura fotografie che
riprendevano un muscolo cardiaco in perfette condizioni. E tutti quanti
doverosamente ammiravano, perché lui era comunque un superiore ma anche perché
la categoria di solito tende agli strapazzi: notevole quindi trovare qualcuno in
età matura che potesse vantare un cuore davvero perfetto, senza alcun minimo
difetto, e che lo rendeva capace di performance non comuni. Così tutti erano
concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più brillante ed in
salute che avessero mai visto in vita loro. Ma un giorno nell'usuale crocchio
deferente capitò un vecchio collega, che tranquillamente disse: "A dire il vero
questo tuo cuore è molto meno bello del mio". Quando mostrò le sue lastre e
diagrammi , aveva puntati addosso gli occhi di tutti. Beh, certamente si
trattava di un cuore funzionante, ma aveva un tale aspetto! Più che un cuore
sembrava il vestito di Arlecchino, come ricoperto di cicatrici, con zone più o
meno scure ed irregolari; sembrava quasi se ne fossero stati asportati dei pezzi
e rimpiazzati con altri che però non combaciavano in maniera perfetta. Un organo
bitorzoluto come un paesaggio collinare con vari monticelli ed avvallamenti.
Tutti quanti osservarono il vecchio con perplessità e commiserazione. Solo il
luminare guardando com'era ridotto quel povero muscolo cardiaco osò scoppiare a
ridere: "Starai scherzando! - disse - Confronta il tuo cuore col mio: il tuo è
tutto un rattoppo! E con queste accelerazioni improvvise dei battiti,
oltretutto. Ma che dici?" "E' vero! - ammise il vecchio - Il tuo ha un aspetto
assolutamente perfetto, e un andamento di invidiabile regolarità; ma non ne
farei mai a cambio con il mio. Vedi: ciascuna ferita rappresenta una persona
alla quale ho donato il mio amore. E' come se avessi staccato un pezzo del mio
cuore per darlo via, e avessi ricevuto in cambio un pezzo di un cuore altrui,
per colmare il vuoto. Ma, certo ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò
che ricevi: ed è quella la ragione di questa specie di cicatrici e bitorzoli, a
cui però sono affezionato perché ognuna di esse mi ricorda quell'amore
condiviso. Altre volte invece ho dato via interi pezzi del mio cuore a persone
che non mi hanno corrisposto: e questo spiega certi avvallamenti. Amare è
rischioso, certo, e ti provoca anche quelle accelerazioni dei battiti che tu hai
notato. Ma per quanto dolorosi siano questi buchi e questi segni che mi
rimangono, tutto ciò mi ricorda sempre l'amore che ho provato per tutte quelle
persone, anche per chi se ne è andato e, chissà? Forse un giorno taluni
ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.
Comprendi, adesso? Un cuore esteticamente perfetto, liscio e levigato è soltanto
lo specchio della paura di amare. Perché il vero amore traccia sempre un segno;
non è qualcosa che possa lasciarti il cuore indenne.