Il messaggio
Si chiamava Liù e viveva serenamente in un piccolo villaggio di pescatori sulle
rive del Fiume Azzurro, quando fu chiesta in moglie dal più ricco dei pescatori
del fiume.
I primi anni della giovane coppia furono veramente felici e spensierati, ma
tutta quella felicità infastidiva e irritava sempre di più la suocera di Liù,
che era stata rapidamente spodestata dal cuore del figlio, dalla bella nuora.
Così cominciò a tormentarla in ogni modo e a diffondere le più orribili dicerie
sul suo conto.
Esasperata, la bella Liù decise di vendicarsi uccidendo la suocera. In preda a
questa cupa decisione, si recò da uno stregone per procurarsi un filtro di
morte.
Lo stregone l'ascoltò attentamente e poi le diede una fiala che conteneva un
liquido rosa da mescolare ogni giorno nel tè della suocera, proponendole pure,
per stornare da sé ogni sospetto, di praticare ogni mattino sulle spalle, la
nuca e la fronte della suocera un massaggio dolce e rilassante. "In questo modo
la morte la sorprenderà lentamente nel giro di sei mesi" le disse.
Liù, paziente e ostinata, per mesi versò regolarmente gocce di liquido rosa nel
tè della suocera e praticò con la stessa pazienza il dolce massaggio ogni
giorno.
Ma il massaggio quotidiano tesseva una rete nuova tra le due donne, che
divennero amiche. Il loro cuore cambiò. La suocera notò quanto la nuora fosse
gentile e generosa oltre che bella. Liù riscopriva ogni giorno il cuore materno
della suocera.
Dopo sei mesi, Liù aveva praticamente dimenticato il motivo delle quotidiane
visite, delle gocce di liquido rosa nel tè e del massaggio alla suocera: tutto
questo era diventato una tranquilla e piacevole abitudine, fatta anche di
complicità, di lunghe chiacchierate e di tenerezza.
Un giorno, all'improvviso, fu costretta a ricordarsene. La suocera
innocentemente disse: "Stiamo così bene insieme. Che peccato che io debba morire
molto prima di te..."
Liù si alzò e corse dallo stregone per avere l'antidoto al veleno della fiala.
Si gettò in ginocchio e lo supplicò, spiegandogli quello che era successo e come
fosse cambiato il suo cuore.
Lo stregone sorrise: "Alzati, mia bella figliola. Il liquido che ti ho dato è
soltanto acqua di petali di rosa. Il vero antidoto al veleno dell'odio che in
realtà era dentro di te, è stato il massaggio quotidiano. Se guardi una persona
negli occhi, le stai vicino, parli con lei non potrai più odiarla".
Tratto da "LA VITA E' TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO"
di Bruno Ferrero