155°  settimana


 


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Amate i vostri amici
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La telefonata
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Il maestro indiano
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Doni di Dio
Il ragazzo del cd
Quattro candele
L'aragosta
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Il biglietto
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Gocce di pioggia
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Conto pagato
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In aereo
L'armadio del pane
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Le due donne
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People
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Il fabbro
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Elisa
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Vivi come credi
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Il gattino
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Il serpente
Il dono
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Ho chiesto a Dio
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Ho imparato
Il soldato
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Istruzioni per la vita
L'ospedale del Signore
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Il risveglio
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Il fabbro
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Continua a pregare
Il Principe arabo
La vera ricchezza
Il ragazzo e le stelle mar.
L'importanza d'ascoltare
Efficacia dell'esempio
Tra moglie e marito
La ruota
Il santo e il topolino
Il ragno distratto
Il pino e il rododendro

 

   La Redazione


 

E' il concetto per esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che Volontari Fratelli delle Misericordie.

Buona settimana.....
a cura di: Paolo Diani

 


 

Il pino e il rododendro

 


 



Un cespuglio di rododendri puntualmente, in estate, fioriva, dando al bosco un'aria di festa.
Tutti quelli che passavano di la non guardavano i pini, i larici, gli abeti; erano tutti colpiti dai cespugli. I pini, offesi, dicevano: «Dopotutto le colonne verdi del bosco siamo noi, l'orgoglio della montagna siamo noi, il ricambio dell'ossigeno lo facciamo specialmente noi!».
Coloro che passeggiavano nel bosco guardavano, sorridevano, accarezzavano il rododendro: «Che bello!», dicevano. Lui si gongolava, apriva a più non posso i petali per assorbire il sole anche per i giorni di pioggia e pensava: Che meraviglia questi raggi di sole e questi sorrisi!». Gli alberi della zona erano sempre più invidiosi di quelle attenzioni.
Un giorno uno di loro, un pino, si rivolse ai fiori con voce cupa: «Ma voi, chi vi credete di essere? Fate due o tre mesi di spettacolo e poi? Poi sfiorite per riprendere forza e ricomparire solo l’anno successivo». E continuò: «Io, invece, sono il re della montagna: non dormo mai, sono sempre verde, sono forte, quando d'inverno viene la neve ne sopporto il peso e rallegro la gente che viene a divertirsi fin qui. Anche quando morirò sarò utile, perché gli uomini con il mio fusto faranno travi, assi e tanti altri oggetti utili».
I rododendri ascoltavano la forte voce del pino. Uno di loro rispose: «Noi non vogliamo competere con voi. Noi abbiamo vita breve, il nostro fusto non serve a costruire nulla. La nostra unica soddisfazione e di poter far gioire qualcuno oggi.» In quell'istante passò una ragazza, si fermò davanti al cespuglio, strappò un rametto e lo portò con sé.
Il pino vide il dolore provocato da quel gesto e gli spiacque di esser stato invidioso e severo.
Mentre la ferita del cespuglio veniva rimarginata dall'aria pura e dal sole, il pino ebbe parole buone e dolci per quei fiori, così belli!



Spesso l'invidia e la gelosia spingono a giudicare le persone in modo affrettato e ingiusto. Ognuno merita rispetto e dovrebbe imparare a stimare gli altri, scoprendo in loro specialmente i lati positivi.

 

 

 

 

Arrivederci a settembre!!!

 
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