La Madre della Carità
Pietro Paolo
Sensini (Todi 1555 – 1632)
…Quando a notte inoltrata, Maria, sull’asinello, e Giuseppe, che lo tirava per
la cavezza, arrivarono a Betlemme, trovarono le strade deserte, le porte chiuse
e da per tutto buio. Anche l’Albergo era chiuso; alle finestre nessun lume.
Forse perfino l’albergatore era andato a letto e, ben rincalzato far le coperte,
rifaceva sognando, il riscontro di cassa.
Tuttavia Giuseppe (sebbene con
discrezione, perché sapeva d’esser povero) alzò il battente e bussò. Lungo
silenzio. Maria, tremante dal freddo, sentiva il suo Bambino che voleva nascere.
Giuseppe la guardò smarrito; poi si fece coraggio e ribussò più forte.
L’asinello, arricciando le labbra, fiutava le pietre del selciato; in alto,
lungo una striscia azzurra, scintillavano, gelide, quattro o cinque stelle.
A un tratto, nell’interno, un
rumore, poi dei passi.. e mezza porta si aprì.
L’albergatore, sulla soglia,
tenendo una lanterna in mano, l’alzò, l’abbassò, aguzzò le ciglia sui nuovi
clienti; ma non appena si accorse ch’era gente da screditargli il locale,
si ritirò, imprecando, e con un tonfo richiuse.
Quell’uomo rispettabile
ebbe una immensa progenie. Oggi – dopo venti secoli – la discendenza pagana
dell’esercente palestinese gestisce l’albergo del mondo.
E, forse
neppure una stalla accoglierebbe Gesù.
Domenico Giuliotti
da “La Fiamma” numero unico
della Misericordia di Carmignano del 27 settembre 1953