"Il piccolo Michele"
Il piccolo Michele
possedeva una fornitissima collezione di burattini, pupazzetti, "attori». Un
giorno però, passando davanti a un negozio, si invaghisce di cavallino bianco e
insiste presso la mamma, piangendo e pestando i piedi, perché glielo compri. La
Signora Pro, che non aveva alcuna intenzione di cedere capriccio del suo
bambino, durò fatica a portarlo via di lì con la promessa però di regalarglielo
un’altra volta, ma arrivati a casa, con parole, che soltanto le mamme cristiane
sanno pronunciare, propone a Michele di rinunciarvi per fare un grosso piacere a
Gesù. Domani, aggiunge, vedrò se sarai capace di vincerti». Il giorno dopo la
padrona del negozio, appena vede avvicinarsi la signora con il bambino, pensa
tra sé: "ecco il piccolo capriccioso di ieri”. Ma dove presto ricredersi perché
Michele, aggrappandosi alla gonna della mamma, non lo accettò nemmeno in regalo.
Lo prenda lo stesso, signora, fece la padrona, ricorderà al bambino la sua
splendida vittoria». Il piccolo diventò il P. Michele Pro, il gesuita fucilato
in Messico in odio alla fede. Nelle vite dei santi troviamo spesso che una
vittoria su se stessi, un atto di generosità, ha aperto loro la strada della
santità e del martirio.