San
Michele Garicoïts
E'
piaciuto a Dio di farsi amare, e mentre noi eravamo suoi nemici,
egli ci amò a tal punto
da mandarci il suo Figlio unico:
ce lo diede perché fosse l'attrattiva che ci avvince all'amore
divino, il modello che ci manifesta le regole dell'amore e il
mezzo per giungere all'amore divino:
Il Figlio di Dio si è fatto carne.
Al momento della sua entrata nel mondo, mosso dallo Spirito di suo
Padre, s'abbandonò a tutti i suoi disegni a suo riguardo, s'offrì
al posto di tutte le vittime:
Tu non hai voluto, disse, né sacrificio, né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito né olocausti, né sacrifici per il peccato;
allora ho detto: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà!
Entrò nel mondo con questo grande atto,
che non ha mai interrotto.
Da quel momento rimase sempre nello stato di vittima, annientato
dinanzi a Dio, senza far nulla da se stesso, ma sempre operando
mosso dallo Spirito di Dio, costantemente abbandonato ai voleri di
Dio per soffrire e fare tutto ciò che avesse ordinato:
Exinanivit semetipsum, factus obediens usque ad mortem,
mortem autem crucis.
A questo punto Dio ci ha amato...
Di fronte a questo spettacolo prodigioso, i Preti di Bétharram si
sono sentiti spinti a impegnarsi per imitare Gesù annientato e
obbediente e a consacrarsi interamente per procurare agli altri la
stessa gioia, sotto la protezione di Maria sempre disposta a tutto
quello che era volere di Dio, e sempre sottomessa a ciò che faceva
Dio.
(S. Michele Garicoïts, prefazione alle Costituzioni del 1838)
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