Due blocchi di ghiaccio
C’erano una volta due blocchi di ghiaccio. Si erano formati durante il lungo
inverno, all’interno di una grotta di tronchi, rocce e sterpaglie in mezzo ad un
bosco sulle pendici di un monte. Si fronteggiavano con ostentata reciproca
indifferenza. Il loro rapporti erano di una certa freddezza. Qualche
"buongiorno", qualche "buonasera". Niente di più. Non riuscivano cioè a "rompere
il ghiaccio".
Ognuno pensava dell’ altro: "Potrebbe anche venirmi incontro". Ma i blocchi di
ghiaccio, da soli, non possono né andare né venire. Ma non succedeva niente e
ogni blocco di ghiaccio si chiudeva ancor di più in se stesso.
Nella grotta viveva un tasso, che un giorno sbottò: "Peccato che ve ne dobbiate
stare qui. È una magnifica giornata di sole!".
I due blocchi di ghiaccio scricchiolarono penosamente. Fin da piccoli avevano
appreso che il sole era il grande pericolo. Sorprendentemente quella volta, uno
dei due blocchi di ghiaccio chiese:
"Com’è il sole?". "E’ meraviglioso…é la vita!" rispose imbarazzato il tasso.
"Puoi aprirci un buco nel tetto della tana…vorremmo vedere il sole…" disse
l’altro. Il tasso non se lo fece ripetere. Aprì uno squarcio nell’ intrico delle
radici e la luce calda e dolce del sole entrò come fiotto dorato.
Dopo qualche mese, un mezzodì, mentre il sole intiepidiva l’aria, uno dei
blocchi si accorse che poteva fondere un po’ e liquefarsi diventando un limpido
rivolo d’acqua. Si sentiva diverso, non era più lo stesso blocco di ghiaccio di
prima. Anche l’altro fece la stessa meravigliosa scoperta. Giorno dopo giorno,
dai blocchi di ghiaccio sgorgavano due ruscelli d’acqua che scorrevano
all’imboccatura della grotta e, dopo poco, si fondevano insieme formando un
laghetto cristallino, che rifletteva il colore del cielo. I due blocchi di
ghiacci sentivano ancora la loro freddezza, ma anche la loro fragilità e la loro
solitudine, la preoccupazione e l’insicurezza comuni. Scoprirono di essere fatti
allo stesso modo e di aver bisogno in realtà l’uno dell’altro.
Arrivarono due cardellini e un’allodola e si dissetarono. Gli insetti vennero a
ronzare intorno al laghetto, uno scoiattolo dalla lunga coda morbida ci fece il
bagno. E in tutta questa felicità si rispecchiavano i due blocchi di ghiaccio
che ora avevano trovato un cuore.
A volte basta solo un raggio di sole.
Una parola gentile.
Un saluto.
Una carezza, un sorriso.
Ci vuole così poco a fare felici quelli che ci stanno accanto.
Allora, perché non lo facciamo?