La città che non c'é più
C’era una volta una città senza bambini. Era una
città triste, molto triste: giravano solo vecchi e adulti, il parroco celebrava
solo funerali, l’ospedale della maternità era stato chiuso e trasformato in una
clinica per animali da compagnia che tutti tenevano in casa.
I vecchi non venivano nemmeno più tanto vecchi, molte persone si uccidevano per
la depressione, un pò tutti bisticciavano fra loro per qualsiasi cosa non avendo
altro da fare.
L’avevano voluta tutti loro quella città:
alcuni, poi, avevano svolto una forte propaganda per convincere gli abitanti a
non mettere al mondo altri bambini perché, dicevano, sulla terra siamo in troppi
e finirà che non avremo più acqua e pane per tutti.
Poi avevano inventato delle pillole per evitare che qualche bambino ancora
nascesse, altri dei veleni che facevano morire i bambini nella pancia delle
mamme, altri ancora regalavano a tutti preservativi a migliaia, persino il
parroco raccontava ai suoi fedeli che c’è anche un modo cristiano per evitare le
gravidanze.
Era una città triste, persino il sole sembrava
non illuminarla più come una volta, le case erano cadenti, i negozi chiudevano
uno dopo l’altro per mancanza di clienti, più nessuno comperava auto nuove e le
poche che giravano erano piccolissime, non si vedevano più biciclette, non più
motociclette, le palestre erano tutte chiuse da tempo, il campo da gioco era
diventato una puzzolente discarica, la scuola era stata trasformata in un
ricovero per vecchi.
Un giorno arrivò nella città una famiglia
formata da un papà, una mamma e diciotto figli.
I primi giorni furono difficili: le persone che avevano sostenuto che si era in
troppi prendevano in giro quei due genitori un po’ all’antica, gli altri
sembravano infastiditi da tanto fracasso.
Ma in poco tempo la città tornò a fiorire: e
sembrava più bella, più allegra, più ricca.
Riaprì qualche negozio, si riaprì qualche classe della scuola, la palestra,
venne ripulito il campo da gioco. Poi cominciò a nascere qualche bambino, poi ne
nacquero sempre di più e dopo vent’anni il nuovo parroco che nel frattempo
aveva buttato via il libro che insegnava a non fare in modo cristiano i figli
non sapeva più come fare con tutti i battesimi e il catechismo e le prime
comunioni. Tutti erano contenti.
I grandi non litigavano più fra loro tanto
avevano da fare in casa, i giardini erano pieni di grida gioiose di bambini che
giocavano assieme ai nonni, i vecchi diventavano più vecchi, la maternità riaprì
e la clinica per cani e gatti fu spostata al fondo della città, fu persino
costruita una nuova scuola più bella e più grande.
Tutti gli abitanti fecero un solenne giuramento
che mai più sarebbero ricorsi alla pillola e all’aborto, quei filosofi
maledetti, ormai vecchi, vennero cacciati fuori, e il sole tornò a splendere più
bello che mai sopra quella città.
C’era una volta quella triste città, ora non c’è
più, ce n’è un’altra ridente e bella che Dio dall’alto benedice ogni mattino.