Ti voglio bene, papà!
Un giovane di circa vent'anni, malvestito e maleodorante, sotto lo sguardo di
tutti, si avvicinò piangendo alla bara. Fissò il viso del defunto e affermò: «Ti
voglio bene, papà!» Quel giovane era andato via di casa all'età di quattordici
anni, abbandonando studi, genitori e fratelli.
Aveva vissuto da latitante per diversi anni e con la sua condotta criminale
aveva spezzato il cuore del padre. Mentre suo padre si trovava nella bara, il
ragazzo, che non era riuscito a sopportare più i rimorsi della coscienza,
ritornò per dirgli: «Ti voglio bene, papà!»
E mentre pronunciava quelle poche parole, la polizia, che lo stava cercando, lo
arrestò.
Quelle parole gli fecero perdere la libertà fisica, ma gli fecero guadagnare
quella morale.
Finora quel giovane, tossicodipendente, criminale, narcotrafficante e latitante,
non aveva mai detto a suo padre:
«Ti voglio bene».