(Dal Bollettino delle Associazioni di Misericordia anno
1914)
Giovani carissimi che militate sotto il
vessillo glorioso di Cristo e della Chiesa, vessillo che conosce la lotta e la
battaglia, ma la sconfitta giammai; giovani avventurati che, tenendovi lontani
da coloro che pervertiti dalle sette formano l'esercito nemico della Chiesa e
del vero bene dei popoli, fate parte dell'esercito che combatte strenuamente
per difendere le ragioni di Dio, della Chiesa e del popolo, Iddio benefica
l'opera vostra e la renda feconda di quei frutti che da voi aspettano la Chiesa
e la Società.
Ricordatevi, o carissimi, che entrando a far parte di Associazioni che si
dicono cattoliche e di carità, voi avete assunto il sacro dovere di offrirvi
esemplari di virtù e di perfezione cristiana. La vostra professione di
cattolici vi separa dalla turba dei giovani scostumati ed egoisti di cui là
Società presente offre triste spettacolo.
Voi non dovete somigliare costoro, ma dovete esser tali che chi vi guarda resti
edificato dalla vostra condotta. In voi deve risplendere la modestia e la
purità dei costumi.
Lacrimevole e nauseante è lo spettacolo che offre la gioventù dei giorni
nostri, immersa nella corruzione e nel pervertimento di ogni senso morale. Voi,
o giovani cattolici, dovete tenervi lontani dal fango dei vizi, dovete pensare
che siete più grandi e più nobili dell'animale bruto che nei piaceri del senso
cerca la sua felicità; voi siete nati per cose più alte, e non dovete sfigurare
ed avvilire nel fango pei vizi l'immagine che il Creatore in voi impresse di se
stesso. Voi siete seguaci di Colui che disse: Beato i mondi di cuore!
Ricordatevi che nella vostra tessera sta scritto: Preghiera, azione,
sacrificio.
Con la preghiera voi potrete ottenere le benedizione e gli aiuti del Cielo; con
la preghiera potrete ottenere la forza di resistere al vizio e alle passioni e
praticare la virtù; con la preghiera potrete rendere utile e feconda di ottimi
frutti la vostra azione.
Azione benefica a favore principalmente del popolo, azione che senza riguardo a
forme politiche di governo, si esplica nell'adempimento dei precetti del
Vangelo, che si riassumono nell'amare Dio sopra tutte le cose e il prossimo
come noi stessi. La vostra azione sia tale da persuadere l'operaio, che l'unico
suo amico è Cristo; Cristo, che, nell'osservanza della divina legge, gli
promette prosperità e pace: Cristo che ha nobilitato e santificato il lavoro
facendosi operaio egli stesso nell'officina di Nazaret, e che volle munito il
diritto dell'operaio alla giusta mercede, con quella tremenda sanzione: « La
mercede degli operai che hanno mietuto le vostre messi e ne furono da voi
defraudati alza le grida, e il clamore di essi é penetrato nelle orecchie del
Signore degli eserciti ! »
Dite al povero che Cristo soltanto è quegli che veramente lo ama, essendo
venuto dal cielo ad evangelizzarlo “Venni ad evangelizzare i poveri”, e
dichiarare il povero un altro se stesso:
« ogni volta che avete fatto qualche cosa per uno dei più piccoli di questi
miei fratelli, l'avete fatta a me » ; Cristo che disse ai ricchi: “Ciò che per
voi é superfluo datelo in elemosina e ai ricchi egoisti minacciò: E’ più facile
che un canapo entri per la cruna di un ago che un di loro per la porta del
Cielo ‑ « Guai a voi, o ricchi, perché avete ricevuto la vostra consolazione »
‑ e ai ricchi benefici promise che nel giorno della retribuzione dirà loro : «
Venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del regno preparato a voi
fino dalla fondazione del mondo » ; Cristo che lasciò alla Chiesa come in
retaggio il suo grande amore dei poveri, retaggio che la Chiesa ha fatto
mirabilmente fruttificare in ogni tempo con innumerevoli istituzioni destinate
a sovvenire agl'infelici di ogni sorta e cioè fino al punto di chiamare i beni
donati a Lei dalla pietà dei fedeli « patrimonio dei poveri ».
Adoperatevi di alleviare le sofferenze del povero, e adoperatevi con tutto
l'impegno e specialmente con l’efficacia dell'esempio, a ravvivare in esso i
sentimenti morali e religiosi, richiamandolo all'osservanza della legge Santa
di Dio e alla pratica di quelle virtù che, mentre rendono testimonianza della
cristiana professione, contribuiscono potentemente a mitigare le asprezze della
vita e mantenere in pace la Società. E il povero si persuada che certi
riformatori della convivenza sociale mentiscono quando dicono di amarlo e di
volerlo mettere a parte dei beni e godimenti terreni. Essi hanno perduto la
fede, e insieme con essa la carità; perciò sono incapaci di amare; ciò che li
muove non è il desiderio di sollevare gl'indigenti, ma l’odio a Cristo e alla
sua Chiesa, che son di ostacolo al compimento dei loro disegni; vogliono
servirsi dei poveri come di gradino per salire più alto.