E' il concetto per
esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che
Volontari Fratelli delle Misericordie
|
Racconti e ricordi di servizi
Nuova rubrica di racconti,
curata da: Paolo Diani |
Il
pompiere
1931
Questa è accaduta or non è molto. S’incendia, in
paese vicino, un pastificio: tra i primi ad accorgersene è un giovane aitante,
robusto, il quale si affretta al telefono per chiamare i pompieri. Appena
dinanzi all’apparecchio forma il numero ed attende, trepidante, la
comunicazione. Risponde quasi subito un vocione: Chi è?; con chi parlo? – Senti
parli con X manda subito i pompieri in via tale, al numero tale, dove brucia un
forno. Ma che pompieri, lei parla con Ruffo di piazza del mercato.
Confuso, quel giovane aitante e robusto riattacca l’ascoltatore e forma un
altro numero e poi un altro ancora, senza riuscire mai ad imbroccare quello
giusto. Finalmente non sa più che pesci pigliare e s’appresta a far con le
gambe quello a cui non è riuscito col cervello, quando… quando i pompieri
arrivano, chiamati da altro apparecchio.
Il lettore dirà fra se a questo punto: Niente di strano in tutto ciò; un
semplice effetto dell’orgasmo. Poteva, quel giovane, guardare l’annuario,
oppure domandare alla signorina del telefono che le desse lei il numero
esatto…..
Certo, e il lettore avrebbe senz’altro ragione, se la storiella non avesse un
piccolo seguito: quel giovane aitante e robusto era lui stesso un pompiere –
seppure in quel momento non in servizio – sicché viene da domandarsi: E’
ammissibile che un pompiere dimentichi, per via dell’orgasmo, il numero di
telefono del proprio Corpo? Non sono, i primi requisiti del vigile del fuoco,
la calma e la freddezza in ogni momento, a qualunque costo? Che dovrebbe,
altrimenti in presenza del fuoco, accadere ai cittadini?
Pubblicato su La Misericordia – Organo Mensile di propaganda igienica e
notiziario della Ven. Confr. della Misericordia di Viareggio del dicembre 1931