E' il concetto per
esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che
Volontari Fratelli delle Misericordie.
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Una
medaglia d'oro
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Una medaglia d’oro, al
merito civile, alla bandiera del Dipartimento della Protezione Civile è stata
concessa e consegnata dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi,
alla presenza del Presidente della Camera, del Presidente del Consiglio, di
vari ministri e molte Autorità, nel cortile d’onore del palazzo del Quirinale.
Un riconoscimento importante, anche se riferito all’attività svolta nel 2002,
che vede riconosciuta l’opera diuturna di un servizio relativamente giovane del
nostro paese.
Ho avuto la fortuna di essere fra i partecipanti a questa cerimonia, che ha
visto, per la prima volta nella storia della Repubblica, rappresentanti delle
Associazioni di Volontariato e forze dell’ordine disposti in un unico
schieramento nel cortile del Quirinale.
È stato da molti punti di vista un evento:
- la giovane storia del Dipartimento,
- il dimostrare che la protezione civile italiana è una realtà composita e
mista,
- il riconoscimento all’opera del volontariato, che opera in questo settore con
spirito di umana solidarietà da sempre a contatto e in collaborazione degli
Enti Istituzionali,
Cose riconosciute dalla presentazione fatta dal premier e sottolineate
dall’intervento del Capo dello Stato.
Realtà tutta italiana presa in esame in più occasioni da varie nazioni, in
circostanze e tempi diversi: di cittadini impegnati in una realtà
(volontariato) che si preoccupano, nell’emergenza e nel bisogno, di impegnarsi
in attività di competenza dello stato.
Sono stati ricordati “gli angeli del fango”, dell’alluvione di Firenze, come
avvio storico di un sistema cambiato.
Mi è venuto spontaneo il ripensare all’impegno delle nostre Misericordie,
quando il solo seppellire i morti delle epidemie era quello che oggi si
definisce una attività di protezione civile, e questo alcuni secoli prima della
nascita dello stato democratico.
Il riconoscimento fatto al Dipartimento mi piace pensarlo anche come
riconoscimento alla storia del nostro Movimento e di altre Associazioni nate
nei tempi successivi.
Le Misericordie presenti con sei rappresentati su un totale di cento persone
(uno per ogni provincia italiana e uno per ogni associazione nazionale) hanno
dimostrato quanto il lavoro e la formazione, finora svolto, ha prodotto.