La
Redazione |
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E' il concetto per esprimere il nostro
lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che Volontari
Fratelli delle Misericordie.
Paolo Diani Direttore UGEM |
20 gennaio 2008 Festa di S. Sebastiano
Ai Fratelli e Sorelle delle Misericordie, Il Presidente Brunini, mi ha
proposto e il Consiglio Nazionale mi ha nominato direttore UGEM.
Con lo
spirito di servizio, di sempre, nei confronti del Movimento Ringrazio il
Presidente della fiducia dimostratami. Le aspettative del Movimento sono
tante e se da una parte la cosa mi spaventa, dall’altra mi rende disponibile
ad andare avanti.
Nel corso degli anni passati ho conosciuto e lavorato con
moltissimi di voi in vari scenari di emergenza e abbiamo superato, insieme,
momenti difficili, che si sono poi rivelati belli e costruttivi sul piano
personale e di formazione del Movimento.
La realtà di riferimento
istituzionale è molto cambiata negli ultimi anni e come Misericordie dovremo
impegnarci per ricostruire il nostro ruolo, il nostro impegno, tutti insieme
da Confratelli che si governano a popolo. UGEM è un ufficio che sarà sempre
aperto alla disponibilità di cooperazione e di dialogo con tutti e verso
tutti, la porta sarà aperta a chi vuol dare una mano, nel rispetto di
rappresentatività legato alla fiducia dei Governatori delle singole
Misericordie. Dovremo impegnarci nella formazione sia essa riferita
all’operatività che andremo a svolgere, ma dovremo riscoprire e creare una
formazione basilare del significato di essere Fratelli e Sorelle di
Misericordia, persone impegnate per il bene della comunità e della
collettività, non volontari.
Fratelli e Sorelle che riscoprono il loro ruolo
di appartenenza alla Misericordia, come Associazione con propri Statuto e
Regolamento e che vivono la cosa comune nel Movimento Confederale. Dobbiamo
fare squadra mettendo a disposizione, per il bene comune, quello che abbiamo
costruito e realizzato nelle singole Confraternite per andare a dare una
risposta alle emergenze che si presenteranno. Il Direttore diviene in questo
caso l’elemento che dirige il concerto armonizzando tutti gli strumenti.
Dobbiamo parlare lo stesso linguaggio in plurale maiestatitis, non più l’IO
ma il NOI; non il singolo ma il Movimento, la Misericordie, perché abbiamo
visto che il nostro operare come Fratelli fa la differenza. Differenza che
ci viene da tutti riconosciuta, perché quando sappiamo stare insieme siamo
grandi, forti e con un qualcosa di diverso dagli altri: il Vangelo che ci
anima, la croce dei nostri stemmi, il Cristo che troviamo nel malato, nel
ferito, nel bisognoso.
Non saranno grandi cose che ci fanno diventare
grandi, ma la semplicità e il servizio fatto con la Buffa che ci faranno
conoscere per misericordiosi. Indicherò nei prossimi giorni i nomi dei
confratelli che andranno a ricoprire gli incarico nei settori e nei nuclei
per essere quanto prima nel pieno delle funzioni e pronti a lavorare.
A voi
tutti il saluto di sempre: Iddio renda merito
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