A sentire parlare di
statistica, credo che la maggiore parte di voi s’impaurirà al pensiero di
dover digerire chi sa quale quantità di cifre, di calcoli, d’induzioni più
o meno fallaci ecc.; ma io vi assicuro subito che di numeri farò uso il
meno possibile, e quindi, appunto per non allungare troppo il discorso con
estesi preamboli, verrò subito al tema.
Le istituzioni di Misericordia confederate che presentemente sono 104 (con le ultime iscrizioni, le Misericordie federate sono 114), non volendo
tenere calcolo di quelle di Calamecca e di Capezzano ammesse questa
mattina stessa nella Federazione, fino all’anno passato vivevano quasi
sconosciute l’una alle altre ciascuna per conto suo senza che neppure il
Magistrato federale sapesse nulla della vitalità loro, sulla data di loro
fondazione, sui servizi che compiono ecc. Mi venne quindi in mente di
proporre una specie d’inchiesta, che io stesso mi assunsi l’incarico di
fare.
Le Confraternite che non corrisposero all’appello sono ben poche: soltanto
10.
E’ opportuno premettere che a completamento di questo lavoro, ho disegnato
una carta topografica della Toscana nelle proporzioni di 1 a 250.000,
nella quale ho segnato solamente le località che hanno una Misericordia o
associazione affine. Naturalmente essa non sarà completa perché io vi ho
notato le Istituzioni di cui conoscevo l’esistenza. Esse ascendono a 283,
come resulta dall’elenco unito alla suddetta carta; ma la convinzione che
siano assai di più. Per esempio, ho saputo questa mattina che vi sono
Misericordie a Fauglia, Chiusino e Carrara che qui non figurano.
Uno sguardo che gettiate su detta carta, vi fa vedere subito quali sono le
regioni più coperte dalle nostre associazioni. Con soddisfazione vi addito
la nostra Provincia di Lucca come la più fiorita. Essa conta in questo
momento 39 Confraternite confederate con 16 succursali e 58 estranee alla
Federazione; in tutte 113 Misericordie.
Nella nostra stessa Provincia di Lucca poi sono da notarsi alcuni gruppi
particolari, per esempio il gruppo Versiliese (Serravezza, Ruosina,
Retignano, Ponte Stazzemese ecc.) con oltre 15 fra Confraternite, squadre
parrocchiali, e succursali, le quali estendono la loro azione fino a Colle
Favilla e di là fino alle più alte vette delle Alpi Apuane Pania, Corchia
ecc. che arrivano fino all’altezza di oltre 1800 metri sul livello del
mare. Di un tale sviluppo merita una lode speciale l’opera di propaganda
esplicata attivamente dall’Avv. A. Gasperetti e dall’Avv. Cesare Viviani.
Pescaglia, altro comunello di montagna, si è esteso da quegli alti monti
con 4 succursali mercé l’opera dello zelante parroco Don Pecchioli
Giovanni. Noto pure il gruppo della Valeriana che pure si estende sui
monti più alti degli Appennini Lucchesi con 7 Misericordie delle quali 4
fanno parte della Federazione, e sono Fibbialla, Aramo, S. Quirico, Sorana,
Stiappa e Pontido per l’opera indefessa del parroco do quest’ultima Rev.
Sig. Don Alfredo Balanesi.
Passando all’alta Valle del Serchio vi addito il parroco di Ghivizzano
Rev. Tofani al quale si devono le fondazioni delle Misericordie di Fornoli,
Vitiana, Capanne di Vitiana e Lucignano.
Per la Val di Lima sono degni di menzione i parroci Sichi, Pera e Andreini
per la fondazione delle squadre di Limano, di S. Cassiano, di Cotrone,
Vico Pancellarum, Casa Basiano, Casoli di Val di Lima e Lucchio.
Se tutta la Toscana fosse popolata di Misericordie come la provincia di
Lucca, siccome in proporzione della popolazione la Toscana secondo il
censimento del 1901 conta 2.566.753 mentre la Provincia di Lucca arriva
solo a 329.980 ossia 1/7 e mezzo circa, le Misericordie dovrebbero sommare
a più di 800.
Invece al prospetto che qui vi accludo arrivano solo 275… dovendone
escludere 9 estra toscane. Aggiungiamone pure 25 che io suppongo aver
dimenticato e arriveranno al n° di 300. Dopo Lucca per numero di
associazioni viene Firenze (circondario) che ne ha 26, e in tutta la
provincia 56. poi Pisa con 36, Siena con 19, Massa Carrara che in grazia
della Garfagnana ne conta 17, Arezzo con 16, Grosseto con 10, e infine
Livorno con 6. Se però si fa la proporzione del numero degli abitanti con
quello degli ascritti, viene primo di tutti Livorno, poi Lucca, Pisa,
Siena, Firenze, Arezzo, Massa Carrara e infine Grosseto. Nella provincia
di Firenze è da notarsi l’attività del Circondario di S. Miniato che conta
20 Misericordie di cui 9 confederate per lo zelo spiegato dalle
Arciconfraternite di S. Miniato e d’Empoli. Nella provincia di Pisa le
nostre Istituzioni vanno espandendosi per la propaganda specialmente della
Misericordia di Pisa e di Pontedera. Livorno pure si estende, e benché con
Portoferraio abbia sole 6 Misericordie, si deve considerare che la sola
confraternita di Livorno conta 5000 Confratelli e 7000 Consorelle, quindi
per numero di ascritti vale quanto una trentina di altre minori. Di più la
succursale di Stagno che, quantunque topograficamente figuri nelle
Misericordie pisane, è stata fondata però da Livorno, come Marti che
nonostante sia nel pisano deve la sua fondazione ai fratelli di S.
Miniato. Per il pistoiese sono da ricordarsi il sig. Marini, don Simonatti,
il Prof. Camici ed altri che ci procurarono Fognano, Ferruccia, Calamecca,
S. Piero Agliana, Marliana, Sambuca e Piteccio; il sig. Petrocchi di
Calamecca, Sorana ecc., e infine per le Misericordie maremmane ed elbane è
degno d’encomio il parroco Verduni e l’avv. Pozzolini. Non sto a
dilungarmi di più su questi particolari, e mi limito solo ad un fatto
curioso di distribuzione geografica: ed è che il 7% delle Misericordie
toscane sono scaglionate lungo il corso del Serchio e dell’Arno. Dio
faccia che i tanti fiumi di cui è ricca l’Italia, e la maggior parte d’una
importanza maggiore di questi due, portino una uguale corrente benefica
nelle loro varie regioni e che, come apportano la loro fertilità materiale
sul suolo che bagnano, d’altrettanta fertilità siano apportatori sul
terreno della carità cristiana!
Ed ora alcune
considerazioni sul prospetto che qui vi presento.
Dalla seconda colonna di esso potete osservare che Firenze e
Pontremoli sono le più antiche, risalendo al secolo XIII. Nel secolo XIV
fu fondata la Misericordia di Montepulciano, nel secolo XV quelle di
Camaiore, S. Gimignano e Lisbona; nel XVI quelle di Castelfiorentino,
Castiglionfiorentino, Volterra, Pistoia, Portoferraio, Prato, Pisa, Lastra
a Signa e Livorno; nel secolo XVII Lucca e Monsummano; nel XVIII Arezzo,
Monte Carlo, Piombino, Pontedera e S. Miniato. Mi dispenso dal nominare
tutte le altre di fondazione più recente e cioè del XIX e del presente
secolo.
Sul contenuto della 7
colonna mi piace di notare la grande varietà di titoli che secondo le
diverse società assume il capo di esse. Vi figurano infatti su 104
istituzioni confederate: 1 Direttore, 2 Proposti, 23 Governatori, 1
Sopraintendente, 2 Correttori, 7 Priori, 12 Provveditori, 46 Presidente,
10 il cui titolo mi è sconosciuto.
Il nome dunque di Presidente è quello che oggi prevale, seguono poi i
Governatori e i Provveditori. Il nome di Priore consigliato dallo
Statuto modello, del quale il nostro Governo ci vorrebbe gratificare,
sembra che fino ad ora non abbia incontrata troppo larga simpatia.
La statistica del numero dei
Confratelli e delle Sorelle porta oggi al risultato di cui nel seguente
prospetto.
Delle Confraternite confederate che hanno risposto al nostro questionario
ecco gli altri risultati:
Sono dunque
svariati e molteplici i servizi che rendono le nostre Misericordie e
se consideriamo che di 94 soltanto vi ho potuto dare notizia,
immaginate a quali cifre arriveremo se tutte le circa 300 Misericordie
interrogate rispondessero.
Neppure sono in grado di sapervi dire se è aumentato o diminuito il
numero dei confratelli e delle consorelle, e se aumentato il numero
dei servizi che compiono, perché è la prima volta che mi accingo a
questa specie di censimento. Se fra qualche anno io od altri
affronteremo di nuovo un simile lavoro, vedremo allora i progressi
delle nostre Istituzioni. Certo che per avere una statistica più
completa sarebbe stato assai più utile sapere non solo la qualità ma
anche la quantità dei servizi compiuti in un anno dalle singole nostre
Associazioni. (1)
Bisognerebbe che tutti si convincessero che il buon esempio dell’opera
esercitata anche dalla più modesta delle nostre istituzioni, serve di
emulazione alle altre per vieppiù perfezionarsi, e rendersi ognor più
utile alla propria zona d’azione, alle sezioni vicine e alla
Federazione con sempre maggior vantaggio del prossimo e gloria di Dio.
Viareggio, 13 settembre 1909
R. Del Prete
(1) a questa lacuna riparerà un voto del Convegno di Viareggio, il
quale stabilisce che ciascuna Misericordia confederata invii alla fine
di ogni anno alla Direzione del Bollettino federale l’elenco
nominativo dei vari servizi compiuti, onde possa compilarsi una
generale statistica dell’opera caritativa delle Misericordie Italiane.
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