E' il concetto per
esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che
Volontari Fratelli delle Misericordie.
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Giornata tipo dei nostri
confratelli a Roma
L'UGEM ha diffuso in una nota la "giornata di lavoro tipo" vissuta dai
volontari in servizio per le esequie del Papa. La nota redatta in forma di
"diario" mette in evidenza la mole del lavoro e la qualità dei servizi resi.
"Non si risparmia nessuno,tutti i confratelli della misericordia in servizio a
Roma sono mobilitati 24 ore su 24 e si alternano, per dare assistenza ai
pellegrini che stanno assediando la capitale, con turni a volte non
sostenibili. I turni previsti in un primo momento di sei ore si sono allungati,
per necessità, fino a dodici - quattordici ore e si prevede si allunghino
ancora di più mano a mano che si avvicina il funerale del Santo Padre.
Ore 13.00 Parte il turno: ambulanze con medico o infermiere con i relativi
equipaggi, pullman e pulmini con i confratelli che si muoveranno a piedi nelle
strade del centro muniti di zaino con materiale sanitario. Alcuni sono
distaccati presso il PMA in via dell'Erba, una traversa di via della
Conciliazione, altre di supporto a gli altri due PMA del Vaticano sotto il
colonnato nei vari punti di piazza San Pietro. Molti portano con se il cibo per
coloro che non hanno avuto il tempo o il modo di mangiare. Sono una ventina di
ambulanze e decine e decine di fratelli che sono impegnati ad ogni cambio.
Ore 13.45 circa Arrivo alle postazioni stabilite; raggiungere i punti assegnati
è spesso cosa ardua, deve spesso intervenire in aiuto le forze dell'ordine per
farsi largo trala folla i cui sensi di marcia e gli accessi sono stati
scombussolati. Si circola a piedi per distribuire acqua. bustine di zucchero,
per fornire informazioni.
Ore 14.00 I primi interventi, cose relativamente semplici: cali di pressione,
lievi escoriazioni, ipotermia, disidratazione si provvede a darli da bere,dello
zucchero, una coperta. Diverso quando si alza dalla folla il grido:" dottore,
dottore" ripetuto come un coro dalla gente. E' stata messa in atto una tecnica
per aprire una varco tra la folla che ad onor del vero partecipa: prima i due
fratelli più "massicci" poi il medico o l'infermiere. Una volta recuperato il
paziente con il telino, via nella stessa tecnica verso l'ambulanza o il PMA più
vicino. Lì i medici, dopo un più accurata visita decideranno se ricoverare o
meno il paziente presso un ospedale.
Ore 17,30 Fortuna che oggi il caldo non è eccessivo,altrimenti i malori
sarebbero molti di più. Arriva un ragazzo che sorregge la fidanzata, è stremata
dalle lunghe ore di fila senza cibo, acqua zuccherata e riposo sul lettino fino
a che il medico non sia sicuro che si sia rimessa in forze, poi i due ripartono
nella ricerca di rientrare nella fila: la vedo dura. Proseguono le richieste
d'aiuto e si cerca di dare una risposta a tutti. Arrivano le casse d'acqua, due
fratelli iniziano la distribuzione con un passamano per far giungere le
bottigliette a quelli più lontano.
Ore 19,30 Continua il lavoro, ci si scambia con i volontari delle altre
associazioni in una collaborazione spontanea, ci passiamo cartine di
Roma,acqua, informazioni, magari le più semplici: dove sono i bagni, dove
cominciano ora le file.
Ore 21.00 Decine e decine d'interventi,la stanchezza comincia ad affiorare,
sono arrivati i panini dalla base di Castelnuovo di Porto, bhe: tra un
intervento e l'altro un morso ci scappa.
24,15 Ancora un ora prima di poter tornare alla base, sempre che la centrale
non richieda un rinvio. Arriva una mamma con il suo bambino, è scivolato e
presenta una sbucciatura al ginocchio. Ha solo nove anni, nonostante l'età non
ha sonno, non un lamento, gli viene medicata la ferita l'infermiera gli
scompiglia i capelli, lui sorride mentre si allontana con la madre e la gamba
del pantalone arrotolata al ginocchio per rientrare nella fila come se niente
fosse. Ecco tre signore su i cinquanta anni, del nord Italia pare di capire,
una si sente male ha giramenti di testa, freddo dolore allo stomaco. Viene
curata: si sente meglio ma non è in grado di proseguire, le altre due lasciano
il PMA per continuare la fila e dare l'estremo saluto al Santo Padre l'altra
resta con noi è in buone mani; " peccato, dice lei, ci tenevo tanto".
Ore 02,30 I pellegrini non accennano a diminuire, proseguono il loro lento
cammino in silenzio. Adesso si sente più spesso il grido: " dottore " a quel
grido scattiamo e con noi anche le forze dell'ordine. Si è instaurata una
fraterna amicizia fra noi volontari e loro, quando ci incontriamo è norma
salutarci quando finiamo il turno di augurarci buon riposo. Ecco arriva il
cambio: cento interventi in tredici ore e mezza, tutti registrati su apposite
schede, tutti fatti con lo scopo di aiutare gli altri, tutti con una parola "
coraggio " con un sorriso, un cortese "prego" in risposta al sincero "grazie",
sufficiente a far dimenticare anche la stanchezza.
Ore 03,15 Arrivo al campo base a Castelnuovo di Porto, si passa dalla Sala
Operativa per comunicare che siamo tornati, un boccone veloce o un caffè poi a
nanna. Le camere o le tende non avranno nemmeno una stellina, ma chi ha bisogno
del lusso, l'importante riposare.
Ore 08.00 Sveglia e colazione, turni, due chiacchiere con i confratelli, poi
riposo, fino al prossimo turno: fra solo cinque ore."